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Ingegno e innovazione continuano a segnare la strada

Settembre è stato un mese di importanti avanzamenti nei lavori di restauro dell’Arsenale, con le squadre di esperti che hanno dimostrato, ancora una volta, competenza e dedizione nel recupero di questa importante struttura.

Un buon risultato è stato raggiunto nell’edificio 3, dove si è giunti al completamento  della posa della coibentazione del tetto, compresa la metà est, e all’impermeabilizzazione ottenuta con una guaina bituminosa ardesiata. Un passaggio che garantisce la protezione dell’edificio dalle intemperie e consente di mantenere un ambiente controllato all’interno, preservando la struttura originaria.                                       La liberazione dai ponteggi, in tutta la parte interna, e nella metà ovest all’esterno dell’edificio 3, ha restituito visibilità all’aspetto ripristinato dell’antico Arsenale.

L’edificio 20 ha visto significativi lavori di demolizione del tetto, dei cordoli e delle creste, fino alla settima campata, seguiti dalla ricostruzione degli stessi, fino alla quinta campata. Processo che ha richiesto particolare attenzione ai dettagli, sia per mantenere l’autenticità storica dell’edificio, sia per garantirne la stabilità strutturale.

L’ingegnosità delle squadre di restauro ha permesso di ideare un sistema per mantenere asciutti i soffitti delle campate scoperte. Questo sistema permette di aprire le strutture in occasione delle lavorazioni e di richiuderle immediatamente dopo, consentendo un lavoro efficace senza compromissioni per la protezione dell’edificio.

Nel corso del mese è stata smontata la gru FM (sbraccio di 53 ml), resta invece nella corte centrale la gru Raimondi (sbraccio di 65 ml). Questa modifica nella disposizione delle gru riflette la strategia dinamica del cantiere nel gestire le attività di sollevamento e accesso alle diverse aree dell’Arsenale.

Neanche il solleone d’agosto ferma il cantiere

Il mese di agosto ha visto un ulteriore consolidamento dei lavori di restauro: un punto di rilievo riguarda l’edificio 3, con il completamento dell’assito del tetto e l’impermeabilizzazione con il telo del freno vapore. Un passo importante per la protezione dell’edificio contro le infiltrazioni d’acqua delle strutture sottostanti.

Nello stesso edificio 3 si è concluso il restauro delle cornici di sporto per la metà ovest del fabbricato. Questo lavoro ha richiesto particolare attenzione ai dettagli per valorizzare gli elementi decorativi originali dell’edificio.

In parallelo si è proceduto con l’apertura dell’edificio 20 e la demolizione delle prime 4 campate. Fase propedeutica ai successivi lavori di demolizione e ricostruzione di tetto, creste e cordoli.  Sono quindi stati avviati i lavori di ricostruzione dei cordoli delle prime 2 campate nell’edificio.

L’attenzione per la sostenibilità nella gestione responsabile dei materiali di demolizione continua ad essere parte integrante del processo di lavoro.